Archivi del mese: Aprile 2025

Parallelismi: Homo Sacer e riconquista fascista in Libia

di Tintigrrr L’homo sacer, una persona posta al di fuori della giurisdizione umana senza che trapassi in quella divina. La violenza procuratagli non costituisce sacrilegio, rappresenta quindi a tutti gli effetti un’uccisione non sanzionabile che chiunque può commettere nei suoi … Continua a leggere

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Dentro la colonia: Frantz Fanon, il lavoro a Blida e le considerazioni etnopsichiatriche

Di Emporio Ivankov E’ il 1954 quando Frantz Fanon accetta l’offerta di un posto presso il reparto psichiatrico dell’ospedale di Blida, fiore all’occhiello dell’Algeria francese e roccaforte di quell’etnopsichiatria  che da quasi un secolo forniva legittimazione (pseudo)scientifica all’occupazione imperialista. Sarà … Continua a leggere

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2025: 1914, 1939 o 1950?

Analogia e ripetizione, guerra e trasformazione Di Gervasio Chi scrive non ha mai sopportato l’utilizzo aforistico della formula “la storia si ripete”: l’esempio da manuale della frase fatta per ogni evenienza, apparentemente piena di significato, nella sostanza un semplice motto. … Continua a leggere

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Comportamento all’obiettivo: perdere la faccia

Non troppi anni fa un treno mi portava dall’estremo sud della Svizzera verso il nord, oltre le Alpi, nel Canton Berna. Dal finestrino vedevo i campi coltivati restringersi, le pianure farsi valli, le foreste di conifere sostituire i boschi di latifoglie e le Prealpi mutare in massicci granitici. Anche le mie preoccupazioni si facevano più grandi. Avrei cominciato a breve il servizio militare.

In questo articolo propongo una riflessione sulla violenza e sui ricordi, basata sulla mia esperienza durante la leva e su quella di altri ragazzi che, come me, all’ultimo anno di liceo furono reclutati e incorporati nell’esercito.

Bisogna parlare di eserciti adesso perché la situazione lo richiede con urgenza. Essi sono un’incubatrice della violenza e del senso del possesso, che vengono insegnati attraverso pratiche ripetute giornalmente, rigide, martellanti, subdole. Qui si produce la guerra. Il perimetro di cemento armato e filo spinato che circonda le caserme e le piazze d’armi non divide soltanto quello che appartiene all’esercito da quello che è invece civile, delimita anche due mondi: uno parlabile e uno che va taciuto. Proverò in queste pagine a farvi entrare là dentro, tra piazze d’armi e villaggi d’esercizio, d’inverno, qualche anno fa. Continua a leggere

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